La startup francese di tecnologia pubblicitaria Vibe.co raccoglie 42 milioni di euro per portare la pubblicità iper-targettizzata basata sull'intelligenza artificiale in TV

La società francese di tecnologia pubblicitaria Vibe.co ha assicurato un sostanzioso finanziamento di Serie B pari a 42 milioni di euro, segnando un passo significativo nell'avanzamento della pubblicità basata sull'intelligenza artificiale all'interno del mercato europeo. Questo investimento indica una crescente fiducia degli investitori nel settore della pubblicità connected TV (CTV) e sottolinea l'importanza crescente delle soluzioni basate sui dati che rispettano le normative europee sulla privacy. Questo sviluppo potrebbe potenzialmente offrire alle aziende europee un maggiore controllo sulla spesa pubblicitaria e sulle capacità di targeting del pubblico. Il round di finanziamento valuta Vibe.co a 349 milioni di euro, riflettendo la sua rapida crescita e l'ambizione di diventare un attore leader nello spazio pubblicitario iper-targettizzato. L'azienda si concentra sulla fornitura di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale progettate per ottimizzare le campagne pubblicitarie sulle piattaforme CTV, consentendo un targeting granulare basato sui dati degli utenti. La piattaforma pone l'accento sul performance marketing, che consente agli inserzionisti di pagare solo quando vengono raggiunti risultati specifici, un aspetto chiave per massimizzare gli investimenti pubblicitari. L'impatto dell'espansione di Vibe.co si farà probabilmente sentire in tutto l'ecosistema pubblicitario europeo, con implicazioni sia per gli inserzionisti che per i consumatori. Gli inserzionisti acquisiscono la possibilità di fornire annunci altamente pertinenti, mentre i consumatori potrebbero incontrare esperienze pubblicitarie più personalizzate. Tuttavia, l'affidamento dell'azienda all'elaborazione dei dati deve essere conforme al GDPR e ad altre normative sulla privacy, ponendo una forte enfasi sulla trasparenza e sul consenso dell'utente. Questo sviluppo potrebbe potenzialmente favorire una maggiore autonomia tecnologica all'interno dell'economia digitale europea. Rappresenta un esempio concreto di aziende europee che competono nel panorama dell'ad tech. Ciò potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza dai colossi tecnologici non europei, creando nuove opportunità di crescita e innovazione all'interno dell'UE.
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