Nuovo garante irlandese per la protezione dei dati: un'organizzazione per i diritti umani presenta un reclamo alla Commissione europea

La nomina di Niamh Sweeney, ex dipendente di Meta, a Commissario per la protezione dei dati (DPC) irlandese sta suscitando attenzione, con l'Irish Council for Civil Liberties (ICCL) che ha presentato un reclamo formale alla Commissione europea. L'organizzazione per i diritti umani sostiene che la nomina solleva interrogativi sull'indipendenza dell'autorità di protezione dei dati, soprattutto considerando il passato della Sweeney in una grande azienda tecnologica. La Commissione europea, tuttavia, ha indicato che non interverrà nella questione. Il reclamo dell'ICCL, presentato il 28 ottobre, evidenzia le preoccupazioni riguardanti il precedente ruolo della Sweeney come lobbista per Meta per oltre sei anni. Inoltre, viene criticato lo stesso processo di selezione, poiché ha coinvolto un panel di cinque persone riunito da publicjobs, tra cui un avvocato di uno studio legale che ha collaborato con diverse aziende Big Tech e un rappresentante del Ministero della Giustizia irlandese. L'Irlanda è una sede chiave per le sedi europee delle principali aziende tecnologiche, tra cui Meta, Google, Apple, Microsoft e TikTok. Questa controversia ha implicazioni significative per l'applicazione del GDPR, poiché l'Irish DPC svolge un ruolo cruciale nel sostenere il regolamento. Il DPC deve agire indipendentemente dalle influenze esterne, come stabilito dalla legge dell'UE. La situazione evidenzia più ampie preoccupazioni sul potenziale conflitto di interessi nella supervisione della protezione dei dati. L'ICCL sottolinea che l'Irlanda avrebbe dovuto adottare misure per evitare qualsiasi percezione di parzialità, soprattutto considerando il passato del DPC e i dubbi esistenti sulla sua imparzialità.