A Fortnite aveva solo uno spazio da conquistare: il negozio di Android. La legge ha finito per dargli ragione

Il popolare gioco "Fortnite" è tornato nel negozio Android negli Stati Uniti, segnando una vittoria significativa per Epic Games nella sua battaglia legale contro le pratiche monopolistiche di Google. La riapparizione del gioco nel Google Play Store segue un ordine del tribunale che impone a Google di aprire il suo ecosistema alla concorrenza, una decisione storica nei mercati digitali. Questa mossa è particolarmente tempestiva, in concomitanza con il lancio della settima stagione di Fortnite. I procedimenti legali sono durati più di quattro anni, culminati in una sconfitta decisiva per Google, con una giuria in California che si è schierata all'unanimità con Epic Games su tutte le undici accuse. Questo verdetto affronta direttamente il presunto comportamento anticoncorrenziale di Google. Inizialmente, la disponibilità di Fortnite è limitata al mercato statunitense, con un'ulteriore espansione subordinata all'approvazione da parte del tribunale dell'accordo finale. La sentenza ha ampie implicazioni per il panorama digitale, aprendo potenzialmente la strada a una maggiore concorrenza tra gli app store e sfidando il dominio dei colossi tecnologici. Questa decisione ha un impatto non solo su Epic Games, ma anche su altri sviluppatori e consumatori, promuovendo un ambiente digitale più aperto e diversificato. Ulteriori sviluppi sono attesi man mano che le implicazioni della sentenza continuano a delinearsi. Il ritorno di "Fortnite" nel negozio Android è una conseguenza diretta di un ordine del tribunale, che sottolinea il crescente controllo normativo sulle piattaforme digitali e l'applicazione delle leggi antitrust. Il caso evidenzia gli sforzi in corso per garantire una concorrenza leale e prevenire le pratiche monopolistiche all'interno del settore tecnologico.